Sabato 24 Marzo, ore 09.45
Medicina Termale e Vie respiratorie
Le vie respiratorie, che hanno la funzione generale di permettere gli scambi gassosi a livello polmonare, vengono generalmente suddivise in alte, medie e basse. Il calibro dei condotti aerei diminuisce sempre più, fino agli alveoli polmonari, dove avvengono effettivamente gli scambi gassosi fra aria e sangue. Le patologie infettive ed infiammatorie delle vie aeree alte, medie e basse sono frequenti. Le fasi acute prevedono generalmente una terapia farmacologica. Al contrario, le infiammazioni croniche rino-sinusali, tracheobronchiali e bronchiolo-alveolari possono giovarsi della cura inalatoria termale, che fornisce buoni risultati dove correttamente indicata ed applicata.
I trattamenti termali nell’ambito delle affezioni delle vie respiratorie, con particolare riguardo alle forme infiammatorie recidivanti o croniche, rappresentano oggi una larga parte delle terapie idrotermali in Italia e in Europa, anche come conseguenza del considerevole aumento della patologia respiratoria avvenuto in questi anni nei paesi industralizzati. Infatti, la bronchite cronica e più in generale la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), rappresentano attualmente uno dei più rilevanti problemi di sanità pubblica nei paesi ad elevato livello di industrializzazione. Le cure termali, a questo proposito, sono una importante opzione terapeutico-preventiva in tutti i pazienti affetti da tali patologie. Recenti ricerche – alcune delle quali promosse e sostenute dalla Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale (FoRST) – hanno chiarito vari meccanismi cellulari e molecolari di azione dei mineralizzatori delle acque ed evidenziato gli effetti benefici della terapia inalatoria termale sui danni da inquinamento e da fumo di sigaretta, che sempre più frequentemente vengono chiamati in causa come responsabili delle infiammazioni delle vie respiratorie medie e inferiori, dell’asma bronchiale e della iperreattività bronchiale. Ogni giorno le vie respiratorie vengono esposte al passaggio di grandi volumi di aria che contengono sostanze tossiche, polveri, agenti chimici e microrganismi. Sebbene l’apparato respiratorio possieda svariati meccanismi biologici di difesa i quali, in situazioni di normalità, sono in grado di opporsi agli agenti lesivi, l’azione prolungata di diverse cause concomitanti può compromettere questo sistema difensivo. Gli effetti della cura inalatoria termale sull’apparato respiratorio dipendono naturalmente dal tipo di acque impiegate e dalla dimensione delle microgocce generate. Sono comunque in generale riconducibili ad una diminuzione dello stato infiammatorio, accompagnato da una fluidificazione del muco, diminuzione della congestione, facilitazione dell’espettorazione e produttività della tosse. Più significativamente, la terapia inalatoria termale spesso migliora le condizioni di base, compresa l’immunità delle mucose, che sostengono l’infiammazione cronica delle vie aeree e che conducono alle sue periodiche riacutizzazioni.
Le indicazioni della crenoterapia inalatoria riguardano numerose affezioni broncopolmonari croniche, ed in particolare:
– Sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche
– Bronchiti croniche semplici o accompagnate a componente ostruttiva
– Broncopatie croniche da esposizione professionale ad agenti irritanti e a polveri
Più specificatamente:
– bronchiectasie;
– bronchiti croniche ipersecretive (bronchiectasiche) e recidivanti;
– bronchiti croniche enfisematose, asmatiformi, catarrali, ostruttive, BPCO, tracheobronchiti croniche;
– broncopneumopatie croniche aspecifiche senza segni di insufficienza respiratoria grave e non in fase di riacutizzazione, come l’ enfisema polmonare;
– sindromi rino-sinuso-bronchiali croniche.
In generale la terapia inalatoria con appropriate acque e sotto specifica prescrizione medica è indicata in pazienti che non presentino ancora importanti deficit funzionali respiratori. Il paziente pneumologico termale è dunque in genere un portatore di broncopneumopatia cronica associata o meno ad enfisema e bronchiectasie. La terapia allevia i sintomi, aumenta la pervietà delle vie aeree, ma soprattutto contribuisce a prevenire l’ulteriore deterioramento clinico-funzionale che deriva dal progredire delle alterazioni strutturali a carico delle vie respiratorie, che tendono a divenire irreversibili.
Direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca scientifica Termale (FoRST) e professore di Anatomia Umana all’Università degli Studi di Parma
Laureato in Medicina e Chirurgia, summa cum laude, all’Università degli Studi di Bologna, è Specialista in Ematologia e in Tecnologie Biomediche. È Professore Ordinario di Anatomia Umana alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma. È Adjunct Professor of Internal Medicine presso University of Maryland School of Medicine di Baltimora.Già Docente di Medicina Termale, Sport-Terapia e Nutrizione nel Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate.
È Vice Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Delegato per la Sanità, coordinatore Scientifico dei laboratori CoreLab – Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. Responsabile scientifico Laboratorio Analisi Clinica del Movimento e della Postura e di Programmazione dell’Attività Motoria (LAMP-PAM) presso l’U.O. Medicina dello Sport – Casa della Salute Parma Centro.
È autore di 175 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali con referee, con molteplici articoli inerenti il tema del termalismo, invited speake r in numerosi convegni nazionali e internazionali. Dal 2007 è Coordinatore Scientifico della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale – FoRST.